Chelita ritiene
che "la natura sia l'opera d'arte più grande e incomparabile", quindi ha creato una metamorfosi simbolica da un prodotto inerte in una scultura "vivente". Queste sculture, grazie alle proprietà
riflettenti dei materiali con cui sono realizzate (acciaio inox lucido e lastre di alluminio lucido incolore, anodizzato e martellato), si mimetizzano con l'ambiente circostante e risplendono
sotto i raggi del sole e alcune di esse si muovono con il vento.
Andrea Baffoni